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Venere bionda
di Giulia Grassi
Poster del film americano Blonde Venus
(Venere bionda), diretto nel 1932 da Joseph
von Sternberg e interpretato da Cary Grant e
Marlene Dietrich. È un film drammatico e la
Dietrich interpreta un ruolo complesso: una
donna, moglie innamorata e madre sollecita,
che le circostanze trasformano in una
sensuale femme fatale, cantante in un
night e amante del play-boy Grant (click).
Il poster pubblicitario - di cui sotto
appaiono le versioni tedesca, svedese e
francese - punta sul fascino inquietante
della Dietrich, la cui sinuosa figura è
chiaramente modellata sulla Venere di Milo,
come suggeriscono la posa e gli abiti
fascianti.
Particolarmente interessante è il modo in
cui l'illustratore ha risolto il problema
della mancanza delle braccia nella statua,
riuscendo a dare l'impressione della loro
esistenza con l'espediente dei lunghi guanti
neri e del boa di pelliccia, dello stesso
colore, che cade negligentemente dal braccio
sinistro, gira dietro il corpo e riappare sorretto
dalla mano destra. Un'idea di bellezza
femminile al di là del tempo, resa con
gusto ed eleganza.
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Come testimonial di bellezza
e charme la silhouette della
Venere di Milo appare nello
stesso periodo (su Vogue,
settembre 1930) in una bella
foto pubblicitaria di Marc Real per il celebre couturier
Lucien Lelong (cit. in
Zannier, 2001). Del resto, la venere greca è stata
frequentemente usata per prodotti di bellezza,
moda e lingerie, come se il suo fascino potesse
miracolosamente trasmettersi, tramite le merci
pubblicizzate, alle acquirenti (vedi box sotto).
Altri tempi.
Nel febbraio di quest'anno, in piena polemica
sulla opportunità di aiutare la Grecia ad uscire
dalla sua crisi finanziaria, sulla copertina del
magazine tedesco Focus la statua viene
proposta avvolta nella bandiera greca e col dito
medio alzato. Un ritocco decisamente poco
elegante che ha provocato una mezza crisi
diplomatica e al quale in Grecia il quotidiano
Eleftheros Typos
ha risposto ritoccando con una
svastica nazista la statua della Vittoria che
sormonta la
Siegessaeule di Berlino (foto). |
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Tre pubblicità vintage e una del 2010. Le tre qui sopra riguardano la bellezza.
- Il sapone Palmolive (U.S.A, 1927),
Ideals of Beauty (da
Vintage Ad Browser).
- La crema epilatoria Duvélia
(intorno al 1950), che donne à la peau la
netteté du marbre (in
Archéopub,
2006, p. 203).
- La lingerie del marchio francese Chantelle
pubblicizzata in Germania (anni Settanta del
XX secolo) e come la statua sinonimo di armonia, bellezza, eleganza (in
Himmelmann, 1981).
A destra, una doppia pagina per la Estel,
azienda produttrice di
mobili
per ufficio e complementi d'arredo. Headline:
Il tempo passa, il valore resta
(primavera 2010, da Casa di
Repubblica). |
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SPOT D'ANNATA
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fonti:
web |
(ottobre-dicembre
2010) |
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