Nuovi elementi sulla crisi romano-egiziana: spuntano le intercettazioni delle cene alle Piramidi
CLEOPATRA E ANTONIO SFIDANO ROMA
Il generale alla moglie: "Io non torno più". Ottaviano: "Così sarà la guerra"


di Quintino Aureliano
 
Un documento di almeno 40 papiri, consegnato dalla magistratura di Roma al Senato per chiedere l'utilizzo delle intercettazioni considerate "penalmente rilevanti", nel quale ci sono stralci delle chiacchierate tra Marco Antonio e la regina d'Egitto. Durante quella che potrebbe sembrare una conversazione molto intima e confidenziale con Cleopatra, il generale si sfoga per gli attacchi ricevuti dall'Impero e, senza tanti giri di parole, giura eterno amore alla donna e fedeltà al suo popolo. "Il generale è giovane e non sa quello che fa - dice Marco Lepido, l'alto triumviro dell'Urbe. - La bellezza delle donne egiziane e lo sfarzo della corte di Alessandria devono avergli ottenebrato il cervello, ma siamo sicuri che il suo cuore batte sempre per Roma".
Parole piuttosto dure, invece, quelle di Ottaviano: "I sostenitori di Antonio e la grande aristocrazia romana devono aprire gli occhi".

 

ECONOMIA
di Tito Lucio Pupillo
 
SESTERZIO IN RIALZO SUI MERCATI
Dopo un lungo periodo di continua discesa, la moneta romana è tornata a salire. È comunque contro la divisa celtica che il rialzo è più marcato, tanto che forse è più corretto parlare di debolezza della divisa gallica più che di forza del sesterzio. Quello che sta guidando il soldo verso l'alto è da un lato la ripresa romana, che sembra più sostenuta e forte di quella gallica, dall'altro le difficoltà di alcuni paesi nordici, Britannia in primis. La debolezza del sesterzio, qualora dovesse tornare, porterebbe delle conseguenze piuttosto interessanti: come è ovvio, avremmo un incremento dell'inflazione per via del progressivo aumento delle materie prime, in particolare dell'argento. Naturalmente tutto questo deve essere attentamente gestito all'interno di un portafoglio obbligazionario.
Nel frattempo, slitta il varo della stretta sui fondi, che dopo mesi e mesi di discussioni divide ancora tutte le province dell'Impero. La riunione dei 27, svoltasi ieri, per arrivare ad un compromesso a fine anno si è infatti chiusa con l'ennesima fumata nera. La palla passa quindi direttamente al Senato che promette di risolvere la situazione al più presto per evitare di coinvolgere direttamente l'imperatore.