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Morire di musica

di Giulia Grassi

 
 

Pay-off: HEAR WHAT YOU LIKE
Cliente: MTV
Agenzia Pubblicitaria: Grey Worldwide Romania (Bucarest) 
Direttore creativo: Claudiu Dobrita, Stefan Vasilachi
Copywriter: Claudiu Dobrita
Art Director: Stefan Vasilachi
Fotografo: Tudor Cucic






 


HEAR WHAT YOU LIKE
, Ascolta quello che ti piace. Il pay-off posizionato in basso a destra nelle due immagini pubblicitarie (del 2007), accanto al logo del cliente (MTV), chiarisce immediatamente il senso del visual: un punk ghigliottinato dalle canne di un organo, che fungono da lama, e un ragazzo giustiziato da un plotone di violinisti.

 
Niente musica classica, del passato, su MTV, ma solo musica 'attuale', corrispondente al gusto dei giovani.
È interessante che per questa dichiarazione antipassatista si utilizzi, nella pubblicità della fucilazione, un modello decisamente 'classico', avendo ben chiaro che «"Classici" sono, nel nostro lessico comune, anche alcuni autori contemporanei [...] Un'opera che riesce a conquistarsi lo statuto di classico è solitamente fatta di segni che non si consumano, che non
scadono ma che anzi, con il tempo, aprendosi all'assegnazione di nuovi significati,

acquistano valore. Testi che si lasciano rileggere, opere che non si esauriscono alla prima visione.[...] "Classico" è ciò che, di epoca in epoca, vale, è pregiato e perciò autorevole» (Centanni, 2005, p. 7).
 

 
Il classico citato è il quadro Il 3 maggio 1808: fucilazione alla montagna del principe Pio (1814, olio su tela), di Francisco Goya. C'è una semplificazione della composizione e una trasformazione dei personaggi, con il plotone composto da impeccabili violinisti in frack, che tuttavia appaiono modellati sui soldati del dipinto nell'atteggiamento e nella posizione. E identica è la luce, un lampo che illumina le vittime lasciando in ombra i carnefici.
Quella attuata in questa pubblicità è una modalità di utilizzo di un'opera d'arte abbastanza diffusa (esempi), secondo la quale "Il messaggio pubblicitario allude, in forma rivisitata o modificata (e spesso ironica) ad autori, opere o elementi - icone della cultura classica." (Mazzucco, 2008*, p. 146 e tav. III di esempi). Ironia e irriverenza che sicuramente non mancano nella fucilazione, fortunatamente solo musicale, per MTV.

 

Il 3 maggio 1808: fucilazione
alla montagna del principe Pio

Per rappresentare l'evento più drammatico dell'insurrezione madrilena e della successiva brutale repressione da parte dei soldati napoleonici, Goya sceglie come tema per le fucilazioni del 3 maggio 1808 il momento più atroce: l'attesa tragica e silenziosa della morte davanti al plotone d'esecuzione.
In questo dipinto, che celebra la storia anonima dei fucilati di ogni rivolta popolare, Goya esaspera la contrapposizione tra carnefici e condannati, portando la tensione oltre l'episodio contingente. L'uomo dalla camicia bianca, illuminato dalla lanterna, con le braccia levate e spalancate oppone il proprio petto alla violenza e crudeltà degli uomini di tutti i tempi. Il suo gesto, eroico, è però anche carico di umano terrore, espresso negli occhi sbarrati e fissi sul plotone d'esecuzione.
Il gesto dell'uomo fa sì che il quadro possa essere interpretato come una vera e propria "Crocifissione laica", interpretazione rafforzata dal monaco inginocchiato e dalla figura femminile appena abbozzata, sulla sinistra e in penombra, che tiene un bambino tra le braccia, e che allude alla Madonna.
La scena è intensa, drammatica. Già una serie di cadaveri giace immersa nel proprio sangue mentre un altro gruppo risale la collina, in tragica attesa del proprio turno. C'è chi fissa con occhi terrorizzati i soldati, chi si copre il volto con le mani per non vedere.
Nella schiera compatta i soldati senza volto sono una sorta di plotone di burattini in uniforme, tutti uguali, privi di connotati umani, simboli della fredda ferocia con cui si ristabilisce l'ordine attraverso il crimine.
Il colore è uno strumento essenziale per definire il confine tra il Bene e il Male. Nella parte sinistra del quadro ha toni caldi ed è denso, corposo, tanto da far pensare che possa essere stato steso direttamente con le mani. Nella parte destra, dove dominano le tonalità fredde, è invece più cupo e sottile. E la lanterna, la "luce della Storia", fa emergere l'eccidio dal buio circostante.
Goya, con un'intuizione geniale, non si limita alla narrazione dell'evento ma lo supera, rendendolo paradigma universale dell'opposizione dell'umanità alla guerra.
 
         (riduzione e adattamento da "Goya. Fucilazioni
            del 3 maggio
", Rizzoli 1999, di Federico Zeri)

 

 

fonti: Coloribus

(aprile 2009)

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