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Cantico della femminilità

di Giulia Grassi

 
 
Immagine pubblicitaria dell'eau de toilette 'Rugiada aromatica all'orchidea' de I coloniali di Atkinsons (Agenzia: Ogilvy & Mather, 1999?).
 

 

La metà superiore della pagina è occupata dal visual, la foto in bianco e nero di una giovane donna di profilo dai tratti aristocratici: labbra carnose, naso dritto, sopracciglia sottili e ben segnate, i capelli vaporosi raccolti in un voluminoso chignon dietro la nuca. Il busto è tagliato all'altezza delle spalle, nude e di prospetto. È una donna bellissima: sensuale, altera e sottilmente inquietante.
La metà inferiore della pagina è invece policroma, anche se i colori hanno toni delicati e morbidi; ed è occupata dall'headline (Cantico della femminilità), da una breve bodycopy, dal packshot (rappresentazione del prodotto) e dal payoff
conclusivo (i Coloniali di J&A Atkinsons. Il rituale del se').

Il titolo Cantico della femminilità richiama il biblico 'Cantico dei Cantici', testo in cui la bellezza della sposa è celebrata con le metafore più poetiche (
Come un nastro di porpora le tue labbra / e la tua bocca è soffusa di grazia; / come spicchio di melagrana la tua gota / ... Il tuo collo come una torre d'avorio; / ... Il tuo capo si erge su di te come il Carmelo / e la chioma del tuo capo è come la porpora), compresa quella del giardino (I tuoi germogli sono un giardino di melagrane, / con i frutti più squisiti, / alberi di Cipro con nardo, / nardo e zafferano, cannella e cinnamòmo / con ogni specie d'alberi da incenso; / mirra e aloe); un giardino dagli inebrianti aromi esotici, cui si allude nella bodycopy (Rugiada aromatica all'orchidea. Si posa sulla pelle, pura come rugiada orientale, la dolcezza di un profumo raro che i sensi risveglia donando bellezza al cuore).

Quanto alla donna della foto, ricorda le figure femminili dipinte dai Preraffaelliti inglesi, in particolare alcune creazioni del più celebre esponente del gruppo, Dante Gabriele Rossetti (1828-1882) (sotto, a sinistra), che ha contribuito in modo decisivo alla creazione di un 'tipo' femminile largamente dominante nella seconda metà dell'Ottocento e oltre: basta guardare il ritratto della scrittrice Virginia Wolf (1882-1941) a vent'anni, del fotografo vittoriano
George Charles Beresford, o le foto della grande attrice Sarah Bernhardt (1844-1923) (sotto, a destra).
 
 



D.G. ROSSETTI,
Il petalo di rosa
,
disegno (1865)





 

Virgina Wolf
in una foto di
G.C. Beresford (1902)







 


 

 

 

D.G. ROSSETTI,
Sogno a occhi aperti,
partic., olio su tela
(1878)

   

Sarah Bernhardt in La Signora delle Camelie

 
 




Sarah Bernhardt
in una foto di
Félix Nadar
(1866)

 
L'immagine pubblicitaria si può classificare tra gli
'archetipi della memoria collettiva', vale a dire "Forme, idee, temi, simboli, appartenenti al DNA culturale, [che] riemergono nel messaggio pubblicitario non per citazione di un preciso modello iconografico, ma come engramma", cioè 'segno' sedimentato nella coscienza collettiva (vd Peithò&Mnemosyne: Pubblicità e Tradizione classica).

 

 

 BELLEZZE PRERAFFAELLITE
 

John Everett Millais, The Bridesmaid, 1851

                       Moschino Fashion (2000)                          

Air du Temps di Nina Ricci (2005)

 
(Vedi anche Epifanie neo-preraffaellite della Ninfa, 2003)
 

fonti: Il Venerdì di Repubblica

(agosto-settembre 2009)

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