Vincent
van Gogh (1853 - 1890) è sicuramente uno
degli artisti moderni più conosciuti e più
amati. La sua pittura espressiva e
appassionata, affidata a un colore intenso e
corposo, colpisce gli occhi e il cuore, come
era del resto nei suoi intenti: "Voglio
fare dei disegni che vadano al cuore della
gente. [...] Sia nella figura che nel
paesaggio vorrei esprimere non una
malinconia sentimentale ma il dolore vero.
In breve, voglio fare tali progressi che la
gente possa dire delle mie opere: 'Sente
profondamente, sente con
tenerezza' - malgrado la mia evidente
rozzezza e forse perfino a causa di essa.
[...] Cosa sono io agli occhi della gran
parte della gente? Una nullità, un uomo
eccentrico o sgradevole - qualcuno che non
ha una posizione sociale né potrà mai averne una; in breve, l'infimo fra gli
infimi. Ebbene, anche se ciò fosse vero,
vorrei sempre che le mie opere mostrassero
cosa c'è nel cuore di questo eccentrico, di
questo nessuno" (lettera al fratello
Theo, 1882).
La sua vita, breve e disperata, è stata proposta più
volte al cinema: una ventina tra film e
cortometraggi (click).
Bellissimo l'episodio 'Corvi' nel
film
Sogni
(Konna Yume wo mita, 1990) del
regista giapponese Akira
Kurosawa, per
questo noto anche come
Akira Kurosawa's Dreams.
Brama di vivere, di
Vincente Minnelli (1956)
Vincent & Theo,
di
Robert Altman (2004)
E la pubblicità ha attinto copiosamente al
corpus della sua pittura, saccheggiando in
particolare due soggetti, gli autoritratti
ei girasoli.
Tra i primi, i più gettonati sono l'Autoritratto
del settembre 1889 (Museo d'Orsay) e quelli
che lo rappresentano con l'orecchio mozzato
e bendato. Per i vasi con Girasoli, di cui l'artista
eseguì 7 versioni tra l'agosto 1888 e il
gennaio 1889, i quadri di
Philadelphia (gennaio 1889) e
Londra (agosto 1888) sembrano i più
citati, seguiti dalle versioni di
Monaco (agosto 1888) e
Tokyo (gennaio 1889).
Non mancano altre opere, in particolare la
Camera di
Vincent ad Arles
(3 versioni, del 1888 e 1889).
Quella che segue è una selezione di immagini
- pubblicità su stampa periodica e affissioni,
depliant, web - in cui appaiono le sue opere,
ovviamente incompleta, operata scegliendo in
particolare quelle in cui non sono semplicemente
fotografate come sfondo "autorevole" di un prodotto,
ma sono state sottoposte a una 'rilettura':
ritoccate, deformate, trasformate in qualcosa
d’altro.
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sinteticamente informativa.
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