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Un'acqua
ad hoc
di Giulia Grassi
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Immagini pubblicitarie per l'acqua Claudia
(Agenzia Advance Brand Appeal, 2009 e 2010).
Il nome di quest'acqua richiama l'epoca romana:
infatti viene messo in relazione o con la villa del I
secolo a.C. rinvenuta nell'area del moderno
stabilimento idrominerale di Anguillara
Sabazia,
presso l'antica via Clodia, o con l'imperatore
Claudio (41-54), al cui nome è legato uno dei
più importanti acquedotti di Roma antica (aqua
Claudia).
Le due pubblicità promuovono il marchio
ritornato proprio due anni fa a una gestione
italiana, dopo aver fatto a lungo parte della
multinazionale Nestlé. L'agenzia che ha curato
la nuova immagine del marchio (compresi perciò
logo, packaging ecc) ha deciso di puntare sulla
'romanità' del prodotto, richiamandosi a una
delle espressioni-simbolo della civiltà romana
antica, gli acquedotti. E ricorrendo a una serie
di espressioni latine piuttosto conosciute.
Già il trademark è esplicito: quello
storico, che tutti conoscono, viene infatti
sovrapposto al capitello corinzio. Capitello che
è protagonista nella pubblicità del 2009, dove
appare come base
autorevole della bottiglia, ad esprimere la
qualità 'classica' dell'acqua (vedi
Himmelmann 1981, pag. 163 e foto).
Caratteristica dell'acqua, che proviene Dalle antiche
sorgenti dell'imperatore Claudio (payoff), è
di essere effervescente ad hoc
(ad hoc: espressione latina che
significa letteralmente 'per questo,
appropriato'), concetto che infatti
appare in entrambe le pubblicità in quanto
elemento proprio di questa e non delle altre
acque concorrenti.
Quanto all'headline, nella prima è Ave
Claudia!, espressione che richiama
immediatamente nell'immaginario collettivo il
mondo romano (Ave, Caesar). Nella seconda
è invece Claudia. Domina aquae (Claudia.
Signora dell'acqua), incisa in una tabella
marmorea che ricorda le iscrizioni antiche;
Claudia assume quindi un doppio significato,
riferendosi sia all'acqua che alla fanciulla in
abito all'antica che sorseggia un bicchiere
della effervescente bevanda.
(Per altre pubblicità di analogo tenore, in
Alipes,
click). |
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Le trappole
del
latino |
La citazione
in latino è
una
vera tentazione:
non c'è
niente di
meglio per
sembrare
colti e dare
autorevolezza
a un
discorso.
Per questo
molti, in
particolare
uomini
politici, la
usano. Ma
l'errore è
in agguato,
quindi
sarebbe bene
citare solo
quando si è
veramente
certi della
correttezza
della frase.
In alcuni
casi si
sbaglia per
un semplice
lapsus.
ma in molti
per vera
ignoranza.
Che dire
quando si
sentono
pronunciare
all'inglese
frasi
latine, come
'sain dai'
(per
sine die)
o 'per
condàicio'
(per
par condicio)?
Quando il
plurale di
referendum
e
curriculum
è fatto
aggiungendo
una -s
finale (referendums
e
curriculums)?
Sono proprio i politici
a
brillare
nella gara
degli
strafalcioni.
Simul
stabunt,
simul cadunt
affermano
taluni
con serietà
(ad esempio,
Claudio
Martelli,
1988;
Bettino
Craxi, 1998;
Silvio
Berlusconi,
2008 e
2009).
Peccato che
l'ultima
parola non
sia cadunt,
che forse
suona
meglio,
bensì
cadent,
cioè
'staranno
insieme o
insieme
cadranno'.
È da
segnalare
anche lo
scorretto
Melium
abundare
quam
deficere
(corretto:
melius),
pronunciato
da Umberto
Bossi
(1991). O l'Aggreditus
non tenet
stadera in manu
detto da
Silvio
Berlusconi
(2006):
aggreditus
non esiste e
in
stadera
ci sono
ben due
errori (correttamente:
Aggressus
non tenet in
manu stateram,
che
significa 'l'aggressore
non tiene in
mano la
bilancia').
Un errore
anche per
Gianfranco
Fini (1992),
quando ha
citato la
frase di
Virgilio
Quidquid
id est,
timeo Danaos
et dona
ferentes,
sostituendo
et
con
ut
(timeo
Danaos ut
dona
ferentes)
e mutandone
così il
significato.
E per Romano
Prodi (1996), che
inciampò su
un pro
domo vostra
invece del
corretto
pro domo
vestra.
Tra i tanti
'orrori',
sono da
segnalare:
- vox
clamans in
deserto
per
vox
clamantis in
deserto
-
probatio
diabolicis
per
probatio
diabolica
(usato per
ricostruzioni
probatorie
molto
complesse)
-
conventio ad
escludendum
al posto di
conventio ad
excludendum
(indica un
accordo tra
due parti
con il fine
di
escluderne
una terza)
- ad
libidinem
per
ad libitum
('a
volontà')
-
obstorto
collo,
obstorto
oscollo
per
obtorto
collo
-
transvaal
per
transeat
('sia pure,
passi,
lasciamo
correre')
- si
nemora,
sinemò
per
sine mora
('senza
indugio')
- apolè
gi,
ople egi,
opple
legis,
opplegi,
tutti per
ope legis
('per
effetto
della
legge')...
Aiuto!!! |
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LE PUBBLICITÀ CON ESPRESSIONI LATINE: ALCUNI
ESEMPI
(cliccare sulle immagini per ingrandirle)
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SCARPE DIEM:
GIOCARE CON IL LATINO
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Carpe diem,
letteralmente
'afferra il giorno'
(ORAZIO), è una delle
espressioni latine più
popolari.
Poiché semplicemente
anteponendo una s- si
forma il termine scarpe,
l'espressione
scarpe diem
è largamente
usata nelle
insegne dei
negozi di scarpe
un po' in tutta
Italia, e nei
siti on-line del
settore (click).
Scarpe diem
è anche il
titolo di una
mostra tenuta a
Milano nel 2005,
composta da
scarpe vere
rielaborate e
reinventate da
alcuni artisti (click). |
È poi stata
usata in uno
dei
bellissimi
titoli del
quotidiano
il
Manifesto,
martedì 16
dicembre
2008, per
commentare
le
manifestazioni
popolari
fatte a
Baghdad
per chiedere
la
liberazione
del
giornalista
che, durante
una
conferenza
stampa,
aveva tirato
le scarpe in
faccia a
George W.
Bush. |
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LATINO E SPOT PUBBLICITARI
Recentemente la pubblicità ha usato il latino,
naturalmente in chiave ironica, in due
spot andati in onda rispettivamente agli
inizi dell'anno corrente e alla
fine dell'anno passato (2009). Entrambi di
gestori telefonici.
Nel primo un Francesco Totti poliglotta
si esprime
in una serie di idiomi tra cui il
latino, lingua con la quale dà
informazioni a due giovani turiste
straniere in cerca del
Colosseo. Nel secondo c'è un
colloquio surreale tra la prof di latino Belen
Rodriguez e il papà di un alunno Christian de Sica,
con tanto di frasi in latino
maccheronico (pater istruitus, filius
purem) e un accorato interrogativo
sulla 'perifrastica'.
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fonti: Affissioni, stampa periodica e quotidiana, web |
(aprile-giugno 2010) |
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