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Munch, c'est moi
di Giulia Grassi
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Campagne pubblicitarie direttamente
legate al mondo dell'arte: libri e
musei. Come testimonial, le opere più significative, o
semplicemente più note, di grandi
pittori moderni 'mimate' ironicamente da
modelli e modelle in carne e ossa.
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Campagne pubblicitarie per due
iniziative del gruppo editoriale
L'Espresso, entrambe realizzate dall'agenzia
Lowe Pirella Spa.
La prima è del 2001 (le tre immagini
sopra), e accompagna la distribuzione di
27 volumetti monografici dedicati a
grandi pittori del pieno Ottocento e del
Novecento.
Testimonial sono
Vincent van Gogh (Autoritratto
con cappello di
paglia),
Pablo Picasso (Dora Maar seduta),
e Salvator
Dalì (Tentazioni
di Sant'Antonio).
La seconda campagna è del 2003 (le
due immagini a sinistra), e sostiene la
distribuzione dell'opera in 12 volumi
"L'arte del Novecento.
Dall'Espressionismo
al multimediale", edita in
collaborazione con Giunti-Firenze.
L'headline è:
L'arte moderna è dovunque. Basta
saperla vedere. Infatti, l'immagine
riflessa sul cofano di un'auto diventa
l'Urlo di Munch mentre la
superficie trasparente di un bicchiere
ci rimanda un volto asimmetrico su un
lungo collo 'alla' Modigliani. |
Campagna pubblicitaria per il Museu
de Arte Moderna di Rio de Janeiro (agenzia
Que Comunicacao,
Brasile 2003).
Selezionata tra i finalisti alla 51ª
edizione dei Lions di Cannes (2004),
uno dei più celebri festival
internazionali della creatività.
L'headline recita: Life as a
little bit of Munch (L'Urlo),
Modigliani (Ritratto di Jeanne
Hebuterne),
Lichtenstein (Reverie),
Botero (Suora che mangia una
mela).
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