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Scarpe d'autore
di Giulia Grassi |
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Testoni è un marchio italiano di calzature di qualità. Nella
comunicazione pubblicitaria si affida sempre a immagini
raffinate che, nella loro elegante semplicità, rimandano
implicitamente alle caratteristiche del prodotto
reclamizzato.
Nel 1996 (?) sono apparse sulla stampa periodica alcune pubblicità
molto belle composte da un modello, il prodotto e il
logotipo a.testoni, posizionato o
nella stessa pagina o in quella a fianco;
un tipo di format prevalente nel settore delle
foto di moda, con l'eliminazione del livello
verbale a favore della sola forza
dell'immagine
(Codeluppi,
2002, pp.106 sgg.).
Ne abbiamo scelte due, perché sembrano
riecheggiare modelli della scultura
classica.
Nella prima un bianco e nero intenso fissa
il corpo, nudo e muscoloso, di un giovane
uomo seduto; spalle e testa sono fuori
campo: il braccio destro è posato, piegato,
sul ginocchio mentre quello sinistro è
completamente nascosto nell'ombra e non se
ne capisce la posizione. Il piede destro
calza una scarpa, a colori ed evidenziata da
un triangolo rosso (su questo colore, vedi
De Liso, 2003, pp. 231-248) che
fuoriesce dal campo in bianco e nero. Con
lievi differenze nei gesti, la postura
generale della figura sembra richiamare
modelli statuari, l'Hermes in riposo
di Lisippo e il Giuliano de' Medici
di Michelangelo in particolare, ma anche,
sia pure meno
esplicitamente,
il Pensatore di Rodin (che alla
statua di |
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Michelangelo si
ispira), che a prima vista sembrerebbe il
referente figurativo più ovvio. |
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Hermes in riposo,
bronzo di epoca
romana, copia da un originale di
Lisippo (Museo Archeologico di
Napoli)
Giuliano de'Medici,
marmo,
1521-34,
di Michelangelo (Tombe medicee in San
Lorenzo a Firenze)
Il Pensatore, bronzo, 1902,
di
Auguste Rodin (Museo Rodin a Parigi) |
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Nella seconda, sempre in bianco e nero, appaiono solo le
gambe e il braccio destro di un atletico giovane uomo
che, come nella precedente, calza una scarpa a colori,
questa volta evidenziata da un triangolo verde. La
posizione di gambe e braccio sembrano suggerire una
figura inclinata in avanti, forse un atleta in procinto
di scattare per lanciarsi in una corsa. Nella mente
dell'osservatore, della scrivente perlomeno,
la foto
pubblicitaria sembra sovrapporsi ad alcune sculture antiche: le
due
statue di corridori in bronzo dalla
Villa dei Papiri a Ercolano e il
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Discobolo di Mirone,
ma non secondo il canonico punto di vista frontale |
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bensì in una delle vedute
laterali, con il braccio sinistro in primo piano. |
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Corridore,
bronzo
di epoca romana, copia da un originale
greco
(Museo Archeologico
Nazionale di
Napoli)
Discobolo di Mirone, copia
romana in
marmo di un originale greco del
460 ca
a.C. (Roma, Museo Archeologico Nazionale
- Palazzo Massimo) |
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Non la ripresa di un preciso modello statuario antico,
quindi, ma una
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rielaborazione
autonoma che suggerisce il richiamo a opere scultoree
espressive
di un patrimonio culturale condiviso, in modo da consentire
l'associazione della scarpa a un'idea di 'classico'
(autorevolezza, valore esemplare, eternità) mediata appunto
dall'aspetto statuario del giovane fotografato.
(Pubblicità con il Discobolo, vd. in Alipes,
Lanciatori di
disco)
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fonti: dalla rivista Il Venerdì di Repubblica |
(maggio 2009) |
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